APERTE LE ISCRIZIONI ALLA SEI GIORNI VARESE DI MOTO STORICHE
Si disputa Sabato 17 settembre ‘22 da Varese al Vergante e Lago Maggiore
Ai soci, collezionisti, possessori di Moto storiche e scooter d’epoca,
carissimi partecipanti alle ultime edizioni di SEI GIORNI VARESE per moto storiche,
siete invitati a partecipare e ad iscrivervi subito all’edizione n.11 della classica per moto storiche che si svolgerà sabato 17 settembre 2022 con partenza ed arrivo a Varese.
Stavolta dopo le prove d’abilità cronometrate all’Ippodromo faremo insieme una cavalcata – sulle strade di pianura e collinari senza asperità, percorsi morbidi adatti anche alle moto anteguerra – tra il verde Varesotto, il Vergante, le strade del Lago Maggiore più panoramiche e divertenti. Concorso d’eleganza, degustazioni a pranzo, traversata in traghetto, apericena e premiazioni.
Le prime 10 iscrizioni pervenute con moto anteguerra sono gratuite per il pilota.
Alleghiamo locandina e scheda d’iscrizione da compilare con cura e mandare via mail a:
seigiorni@amsv.it – eventuali domande al tel. di segreteria 0332-242524.
Il ns. responsabile Commissione Moto Vams, Paolo Caimi, vi risponderà presto.
Attendendo le vs. adesioni vi porgiamo i migliori saluti.
Club VAMS Varese – Ufficio Stampa e PR soci
Da un raduno di scooter al moto show alle Bettole. Giugno, è tempo di pistoni griffati e carene d’autore con una gragnuola di eventi che strizzano l’occhio alla promozione turistica.
Del resto, oltre a provincia con le ali, il Varesotto è celeberrimo sin dall’800 per decine di marchi di motociclette, tre dei quali oggi attivi: Mv Agusta, Swm Motorcycles e Moto Magni, oltre al vivace settore della componentistica (plastica, gomma, compositi).
“Sono quasi 1000 gli addetti settore moto nel Varesotto – ha precisato Mauro Temperelli, segretario di Camera di Commercio Varese – e ben 140 le imprese che costruiscono “gioielli” legati al motore. La nascita nel 2017 del network Varese-Terra-di-Moto fu un esempio di spiccato dinamismo organizzativo per eventi del settore”.
La prima kermesse di motociclette va in scena dal 3 al 5 giugno: è il raduno nazionale ‘Angeli in Moto’, tra Varese e Golasecca, 200 volontari da tutt’Italia che trasportano solitamente in moto farmaci e apparecchiature mediche. Sarà il raduno nazionale della associazione “Angeli in moto” che conta circa 1.500 aderenti in tutta Italia. «Tra il 3 e il 5 giugno faremo per la prima volta un raduno a Varese – spiega Tiziano Andreoli – Il clou sabato 4 con un motogiro e diversi eventi alla SWM di Cassinetta di Biandronno. Attendiamo almeno 200 partecipanti».
Il 18 e 19 giugno si prosegue con “Varese ti mette in moto”, evento popolare all’ippodromo con test drive, lezioni gratuite ai ragazzi, corsi di guida sicura, esibizioni supermoto, raduni e concorsi d’eleganza con rare automobiline a pedali di Gigi Soldano il fotografo di MotoGp, il tutto coordinato da Varese Terra di Moto.
Annalisa Mentasti, presidente del network Varese-Terra-di-Moto ha illustrato: “Sia sabato pomeriggio 18 giugno sia per domenica 19 giugno allestiremo un palcoscenico in cui gli operatori della filiera moto possono offrire le loro eccellenze, mentre gli appassionati troveranno un “parco giochi” per approcciare la moto in modo consapevole con corsi di guida sicura attenzione ad ecologia e responsabilità sociale e divertimento sportivo. Ci saranno percorsi per sperimentare varie discipline, lo show del motard, scuola per bambini, il training per le Vespe, vari spettacoli e un’esposizione di moto storiche varesine.
Domenica primo pomeriggio il clou: è il concorso di eleganza per preziose automobiline Giordani da corsa a pedali d’epoca, una rara kermesse curata dal grande fotografo varesino della MotoGp, Gigi Soldano. In tutto nei grandi spazi dell’ippodromo delle Bettole».
Nello stesso weekend scatta il motogiro del Varesotto a cura dell’Associazione Nazionale Carabinieri con azione benefica a favore di Polha Varese.
Il 25 giugno avverrà un raduno di scooter a Comabbio a cura del Vespa Club Tre Laghi di Travedona, lo stesso che da anni è protagonista a settembre della Sei Giorni di Varese per moto storiche.
Sabato 25 e domenica 26 giugno è programmata la 31. Coppa dei Tre Laghi e Varese-Campo dei Fiori, evento di regolarità per auto storiche da collezione, organizzato dal club Vams. Qui da anni viene dedicato uno spazio al mondo moto. Così un premio alla carriera verrà consegnato – dal club Vams e dal network Varese-Terra-diMoto – ad un grande varesino della motocicletta: è Gian Pio Ottone, fondatore di un pregevole museo dell’offroad a Biumo inferiore, un personaggio che è stato campione italiano motocross, motonautica e autocross; il premio verrà consegnato nel cuore di una parata moto che si terrà nel cuore di Varese nel corso di sabato 25 giugno 2022.
Il nostro socio PAOLO PRIMI con gli amici della SQUADRA CORSE CLUB VAMS hanno organizzato un’ottima passeggiata culturale con le auto storiche.
Ecco il programma definitivo (salvo sorprese) della nona edizione del MANGIAMIGLIA PRIMAVERA 2022, per la giornata di SABATO 09 APRILE 2022:
ore 08.10 ritrovo dei partecipanti all’Autogrill di Lainate sulla A8 direz. MI
ore 08.40 partenza
ore 09.15 arrivo al VILLAGGIO di CRESPI D’ADDA, sito Unesco, la più importante testimonianza in Italia del fenomeno dei villaggi operai, straordinaria storia di una vera città ideale del lavoro costruita nel 1876. Coffee break e accreditamento per la visita guidata.
ore 11.45 partenza per ABBADIA CERRETO. un percorso di una cinquantina di km attraverso le campagne delle province di Milano, Cremona e Lodi, passando per Cassano d’Adda e Rivolta d’Adda
ore 12.50 arrivo al Ristorante ANTICA OSTERIA DEL CERRETO, già sponsor della MIlleMiglia, dove il patron Stefano Scolari, grande appassionato di moto d’epoca, ci farà degustare la ‘sua’ cucina del territorio
ore 15.30 visita guidata, nelle immediate vicinanze del Ristorante, all’ Abbazia del Cerreto, ex monastero cistercense fondato nel 1084 sul ‘Cammino dei Monaci’
ore 17.00 circa, rientro libero.
Come già annunciato le iscrizioni, riservate ad un massimo di 40 vetture, si chiuderanno inderogabilmente il 26 marzo, dovendo comunicare al Sito Unesco il numero esatto dei partecipanti. Il costo per persona è fissato in euro 60. il pagamento della quota di partecipazione avverrà come al solito la mattina all’Autogrill.
INFO: paolo.primi@libero.it
Settanta anni fa, per la precisione nel dicembre 1951, il marchio di Arese iniziò a produrre la sua prima fuoristrada in risposta alla Fiat Campagnola. Tutto nacque dal bando del Ministero della Difesa per la realizzazione di un mezzo da ricognizione, in grado di sostituire le fuoristrada lasciate dagli alleati dopo la seconda guerra mondiale e utilizzate dall’Esercito e da Polizia e Carabinieri. Il suo successo crebbe tanto nel 1952, proprio 70 anni fa.
Il prototipo su base Land Rover 80
Il progetto fu affidato al team guidato da Giuseppe Busso, ai tempi giovane ingegnere arrivato dalla Ferrari e destinato ad entrare nei libri di storia dell’Alfa Romeo grazie al motore “V6 Busso”. A causa del poco tempo a disposizione si decise di partire da una Land Rover 80, acquistata tramite un concessionario svizzero, modificarla nella carrozzeria – in particolar modo nel frontale – e montarle il motore “serie 1306” all’epoca dell’Alfa Romeo 1900 Berlina.
Debutto a Monza
Per rientrare nelle specifiche fornite dal Ministero furono fatte diverse modifiche, a partire dai rapporti del cambio più corti, dagli sbalzi contenuti, dalla lubrificazione a carter secco e dal blocco del differenziale. Il debutto davanti al grande pubblico dell’Alfa Romeo 1900 M – questo il nome del mezzo – avvenne sul tracciato di Monza in occasione del Gran Premio di Formula 1; guidata dal Campione in carica Nino Farina, la fuoristrada del Biscione fu fatta sfilare in testa a un corteo di auto sportive.
Il soprannome “Matta”
Dopo una serie di ulteriori prototipi, il primo esemplare tutto Alfa Romeo della 1900 M AR 51 (acronimo di Autovettura da Ricognizione 1951) era pronto e stupì per le sue capacità: riuscì a salire la scalinata della Basilica di Assisi o il “Monte Stella” a Milano. Battezzata “Matta” dal direttore generale Alfa dell’epoca dopo averla vista in azione, la 1900 M non vinse la commessa del Ministero ma fu prodotta in oltre 2000 esemplari fino al 1955.
Non solo mezzo militare
La prima serie AR 51, fu destinata prevalentemente ai Ministero della Difesa, all’Arma dei Carabinieri e alla Polizia Stradale, mentre la seconda serie, prodotta dal 1954 e battezzata AR 52, fu realizzata esclusivamente per il mercato privato. Tra i prototipi costruiti, tra cui un’insolita turbina spazzaneve, spiccava la versione Giardinetta con carrozzeria chiusa, vera e propria antesignana del concetto di Suv.
65 CV di potenza, 4 marce.
Quanto al motore, sotto al cofano batteva il bialbero con cilindrata di 1884 cc e potenza massima di 65 cavalli a 4400 giri/min, contro i 53 CV a 3700 giri/min. della Fiat Campagnola. La trasmissione era affidata a un cambio a quattro marce con riduttore e frizione monodisco a secco, mentre la trazione era posteriore e in caso di necessità diventata integrale grazie a un comando meccanico. Sul fronte delle sospensioni, era stato scelto uno schema a ruote indipendenti all’anteriore con bracci trasversali e barra di torsione longitudinale, mentre al retrotreno la fuoristrada Alfa Romeo montava un assale rigido con balestre longitudinali e ammortizzatori idraulici a leva. Dotata di freni a tamburo sulle quatto ruote, la Matta era in grado di raggiungere i 103,5 km/h di velocità massima.
Una fuoristrada vera
Lunga soltanto 3,52 metri, la “Matta” – grazie all’altezza minima da terra di 20,5 centimetri e a una serie di accorgimenti meccanici – aveva una capacità di guado di ben 70 centimetri. Il vero dato record arrivava dalla pendenza massima superabile, il 120% contro l’85% della Campagnola; per fare un paragone con un modello attuale, la Jeep Wrangler si ferma al 100%.
Prima di categoria alla Mille Miglia
Grazie alle ottime doti del motore bialbero 1900, nel 1952 l’Alfa Matta partecipò all’unica edizione della Mille Miglia in cui furono ammessi veicoli militari. Guidata del tenente Antonio Costa e del maresciallo Francesco Verga, tagliò il traguardo a Brescia in meno di 17 ore con un distacco di 40 minuti sulla seconda della sua categoria. Quanto vale oggi un’Alfa Romeo 1900 M Matta? Molto rara sul mercato, un esemplare in ottime condizioni può superare i 30/40 mila euro.
Carissimi associati al club VAMS,
in questo periodo di inizio anno procedono rinnovi e nuove adesioni al club VAMS e all’ASI per il 2022. Per offrire più servizi agli associati e miglior operatività alla segreteria, il consiglio direttivo del CLUB VAMS ha deciso di raddoppiare le ore d’apertura della stessa segreteria nel pieno rispetto delle norme igienico – sanitarie anti pandemia.
PER PRENOTARE APPUNTAMENTI IN SEGRETERIA E DAI COMMISSARI TECNICI TELEFONATE AL
cel. 350 – 90 29 591
lunedì ore 21-23; martedì ore 14.30-18; mercoledì ore 14.30-18; venerdì ore 8.30-12.30; sabato ore 8.30-12.30.
APERTURA SEGRETERIA DEL CLUB VAMS VARESE (SOLO SU APPUNTAMENTO)
– Lunedì, ore 21-23 (segreteria e commissari tecnici auto, moto, altri veicoli)
– Mercoledì, ore 14.30-18 (segreteria e commissari tecnici auto)
– Venerdì, ore 8.30 – 12.30 (segreteria)
– Sabato, ore 8.30 – 12.30 (segreteria e commissari tecnici auto)
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Mentre consigliamo di rinnovare ONLINE la tessera associativa, ricordiamo che per promuovere il motorismo storico tra gli UNDER 35 il CLUB VAMS concede un forte sconto a chi possiede auto storiche ed ha meno di 35 anni. Consultate il sito:
Procedete al bonifico bancario scrivendo nella causale il COGNOME del titolare della tessera VAMS-ASI da rinnovare. Se alla vs. collezione di auto o moto storiche avete aggiunto mezzi o avete cambiato residenza o mail, compilate anche il modulo in ogni sua parte e spedite tutto (con la ricevuta del bonifico) a segreteria@automotostorichevarese.com
Nell’arco di pochi giorni la ns. segreteria vi invierà mail con la ricevuta della vs. iscrizione o rinnovo se i dati risultano corretti ed è pervenuto il bonifico bancario.
Compiono 30 anni nel 2022. Prima di svelare l’identikit dei modelli, ecco i brand: Ferrari, Alfa Romeo, Subaru, Dodge e Hummer, case che hanno legato il proprio successo (anche) ad alcune auto per la prima volta prodotte nel 1992. Parliamo di auto che rientrano a pieno titolo tra le “youngtimer”, osservate a distanza di tanti anni, oggetti del desiderio per molti appassionati se si ritorna idealmente a quel primo scorcio di anni Novanta che le videro protagoniste di saloni e rassegne.
ALFA ROMEO 155 RACCOGLIE IL TESTIMONE DELLA MITICA ALFA 75
L’obiettivo dell’Alfa Romeo 155, presentata nel 1992, faceva rima con il non semplice compito di raccogliere il testimone dell’Alfa 75, vettura rimasta nella memoria e nel “cuore” di tanti alfisti. Il risultato? Positivo, specialmente se si considerano i successi nelle gara in pista che la berlina del Biscione conquistò anche a livello internazionale. Un esempio? Il campionato Dtm, vinto nel 1993 con Alessandro Nannini e Nicola Larini al volante della 155 V6 TI mossa dal motore V6 da 2,5 litri da 420 Cv a 12.000 giri/min, dotata di trazione integrale. Un anno che vide Larini laurearsi campione tra i piloti, osservando negli specchietti retrovisori la concorrenza tedesca. Tra i successi nelle competizioni anche quello siglato nel British Touring Car Championship da Gabriele Tarquini, sull’ Alfa Romeo 155 “Silverstone” – elaborata dalla serie speciale omonima –, l’ultimo titolo internazionale conquistato dallo “squadrone” ufficiale Alfa Corse.
L’Alfa Romeo 155 viene presentata nel 1992 nella versione berlina tre volumi: sotto il cofano il motore anteriore trasversale, l’unità quattro cilindri benzina 8 valvole da 1.773 cc, in grado di erogare 126 Cv di potenza e di toccare una velocità massima di 180 km/h. La berlina di segmento D per la prima volta in casa Alfa abbandonava la trazione posteriore, passando a quella anteriore. Prodotta in poco più di 195 mila esemplari, tra il 1992 e il 1998, nelle due generazioni di Alfa Romeo 155 occupano un posto di primo piano alcune versione, per esempio la 2.0 Twin Spark 16 valvole con potenza di 150 Cv, con un peso in ordine di marcia di 1.340 kg, che fermava il cronometro a 208 km/h.
DA DODGE NASCE LA VIPERA DA 400 CAVALLI ISPIRATA DA LAMBO
Cofano allungato, carrozzeria “muscolosa”, estetica e prestazioni da sportiva con l’iniziale maiuscola: un’americana moderna che ha lasciato tracce indelebili. Nel 1992 appariva sul mercato la Dodge Viper, progettata in collaborazione con Lamborghini, che sotto il “vestito” montava un V10 realizzato in alluminio in grado di erogare da 400 Cv con 664 Nm di coppia abbinato alla trazione posteriore. Le prestazioni? La VIPERA americana toccava i 264 km/h di velocità di punta. La prima generazione della vettura – prodotta fino al 2002 – venne lanciata con carrozzeria tipo “targa”, il modello RT/10, quindi nel 1996 la gamma si allargò con la Gts (coupé).
FERRARI 456: MOTORE V12 ED ELEGANZA INIMITABILE
Coupé due posti più due del Cavallino Rampante presentata nel 1992: la Ferrari 456 rinnovava la tradizione delle Gran Turismo di Maranello e si caratterizzava per il motore V12 in posizione anteriore con cilindrata di 5.474 Cmc (la sigla, “456”, rappresenta la cilindrata unitaria) con potenza massima di 442 Cv e 550 Nm di coppia, abbinato al cambio manuale a 6 rapporti (più tardi venne introdotto anche un automatico a 4 velocità sulla versione Gta). Le prestazioni? La Ferrari 456 GT, firmata da Pininfarina, e rimasta in produzione per il periodo record di 11 anni, toccava i 309 km/h, con uno scatto da 0 a 100 km/h in 5,2 secondi. Tra i segni particolari sul fronte dell’estetica i fari anteriori a “scomparsa”, mentre l’abitacolo era votato al comfort, con sedili e interni in pelle. La Ferrari 456 GT venne aggiornata nel 1998 con la versione 456 M (come “Modificata”) GT, con interventi lievi, in particolare nel design dei paraurti, nella calandra ridisegnata (per inglobare i fendinebbia) e nei fari anteriori e posteriori. Risalgono al 1996, invece, gli speciali esemplari (sei) commissionati dal sultano del Brunei: si trattava di Ferrari 456 “Venice” con carrozzeria tipo famigliare “shooting brake”.
HUMMER H1: QUEL MARTELLO INARRESTABILE
L’idea poteva apparire quantomeno bizzarra, ma ottenne un notevole successo, per quanto all’interno di una nicchia di mercato. Passare dalla produzione di un veicolo destinato al solo utilizzo militare a una versione di un mezzo 4×4 “inarrestabile” destinato al pubblico civile. Nacque così in casa AM General, nel 1992, il primo Hummer H1 stradale. Il costruttore americano dell’Indiana, che produceva già l’Hmmwv (“High Mobility Multipurpose Wheeled Vehicle”), noto come “Humvee”, lanciò sul mercato il primo modello civile chiamandolo Hummer H1. La prima serie del fuoristrada montava il propulsore V8 a gasolio da 6,5 litri, con una potenza di 185 Cv e una coppia massima di 798 Nm, e nonostante la massa esagerata pari a 3.429 Kg era in grado di viaggiare a 145 km/h.
Questa prima generazione di HUMMER H1 rimase in produzione fino al 2002, quando il modello venne aggiornato e sul fronte meccanico venne introdotto il motore V8 turbodiesel da 6,6 litri con potenza di 295 Cv.
SUBARU IMPREZA GIOIELLO DESTINATO AI TRIONFI NEI RALLY
Una vettura a trazione integrale con un Dna decisamente sportivo. Correva l’anno 1992 quando la Casa delle Pleiadi presentava la prima Subaru Impreza, disponibile nelle versioni berlina tre volumi, station wagon oppure coupé, quest’ultima mai approdata in Italia. La prima Subaru Impreza montava un motore boxer da 1,8 litri e 101 Cv di potenza; la gamma venne aggiornata, quindi, con le unità turbo da 2 litri e 211 Cv (versione Wrx), e gli aspirati da 1,6 e 2 litri. L’apparizione della Subaru Impreza , progettata anche tenendo conto delle declinazioni sportive che la vettura avrebbe interpretato, andando a sostituire la precedente Legacy, produsse un immediato riscontro nei rally. Già nella stagione 1993 l’Impreza nell’inconfondibile livrea blu fece capolino nei rally, dove la vettura ottenne i titoli iridati costruttore e piloti nel 1995, con Colin McRae. La prima generazione rimase in produzione fino al 2001.