Cinque stelle sportive sono da collezione e brillano da 30 anni

Compiono 30 anni nel 2022. Prima di svelare l’identikit dei modelli, ecco i brand: Ferrari, Alfa Romeo, Subaru, Dodge e Hummer, case che hanno legato il proprio successo (anche) ad alcune auto per la prima volta prodotte nel 1992. Parliamo di auto che rientrano a pieno titolo tra le “youngtimer”, osservate a distanza di tanti anni, oggetti del desiderio per molti appassionati se si ritorna idealmente a quel primo scorcio di anni Novanta che le videro protagoniste di saloni e rassegne.

 

ALFA ROMEO 155 RACCOGLIE IL TESTIMONE DELLA MITICA ALFA 75

 

L’obiettivo dell’Alfa Romeo 155, presentata nel 1992, faceva rima con il non semplice compito di raccogliere il testimone dell’Alfa 75, vettura rimasta nella memoria e nel “cuore” di tanti alfisti. Il risultato? Positivo, specialmente se si considerano i successi nelle gara in pista che la berlina del Biscione conquistò anche a livello internazionale. Un esempio? Il campionato Dtm, vinto nel 1993 con Alessandro Nannini e Nicola Larini al volante della 155 V6 TI mossa dal motore V6 da 2,5 litri da 420 Cv a 12.000 giri/min, dotata di trazione integrale. Un anno che vide Larini laurearsi campione tra i piloti, osservando negli specchietti retrovisori la concorrenza tedesca. Tra i successi nelle competizioni anche quello siglato nel British Touring Car Championship da Gabriele Tarquini, sull’ Alfa Romeo 155 “Silverstone” – elaborata dalla serie speciale omonima –, l’ultimo titolo internazionale conquistato dallo “squadrone” ufficiale Alfa Corse.

L’Alfa Romeo 155 viene presentata nel 1992 nella versione berlina tre volumi: sotto il cofano il motore anteriore trasversale, l’unità quattro cilindri benzina 8 valvole da 1.773 cc, in grado di erogare 126 Cv di potenza e di toccare una velocità massima di 180 km/h. La berlina di segmento D per la prima volta in casa Alfa abbandonava la trazione posteriore, passando a quella anteriore. Prodotta in poco più di 195 mila esemplari, tra il 1992 e il 1998, nelle due generazioni di Alfa Romeo 155 occupano un posto di primo piano alcune versione, per esempio la 2.0 Twin Spark 16 valvole con potenza di 150 Cv, con un peso in ordine di marcia di 1.340 kg, che fermava il cronometro a 208 km/h.

 

DA DODGE NASCE LA VIPERA DA 400 CAVALLI ISPIRATA DA LAMBO

 

Cofano allungato, carrozzeria “muscolosa”, estetica e prestazioni da sportiva con l’iniziale maiuscola: un’americana moderna che ha lasciato tracce indelebili. Nel 1992 appariva sul mercato la Dodge Viper, progettata in collaborazione con Lamborghini, che sotto il “vestito” montava un V10 realizzato in alluminio in grado di erogare da 400 Cv con 664 Nm di coppia abbinato alla trazione posteriore. Le prestazioni? La VIPERA americana toccava i 264 km/h di velocitĂ  di punta. La prima generazione della vettura – prodotta fino al 2002 – venne lanciata con carrozzeria tipo “targa”, il modello RT/10, quindi nel 1996 la gamma si allargò con la Gts (coupĂ©).

 

FERRARI 456: MOTORE V12 ED ELEGANZA INIMITABILE

 

CoupĂ© due posti piĂą due del Cavallino Rampante presentata nel 1992: la Ferrari 456 rinnovava la tradizione delle Gran Turismo di Maranello e si caratterizzava per il motore V12 in posizione anteriore con cilindrata di 5.474 Cmc (la sigla, “456”, rappresenta la cilindrata unitaria) con potenza massima di 442 Cv e 550 Nm di coppia, abbinato al cambio manuale a 6 rapporti (piĂą tardi venne introdotto anche un automatico a 4 velocitĂ  sulla versione Gta). Le prestazioni? La Ferrari 456 GT, firmata da Pininfarina, e rimasta in produzione per il periodo record di 11 anni, toccava i 309 km/h, con uno scatto da 0 a 100 km/h in 5,2 secondi. Tra i segni particolari sul fronte dell’estetica i fari anteriori a “scomparsa”, mentre l’abitacolo era votato al comfort, con sedili e interni in pelle. La Ferrari 456 GT venne aggiornata nel 1998 con la versione 456 M (come “Modificata”) GT, con interventi lievi, in particolare nel design dei paraurti, nella calandra ridisegnata (per inglobare i fendinebbia) e nei fari anteriori e posteriori. Risalgono al 1996, invece, gli speciali esemplari (sei) commissionati dal sultano del Brunei: si trattava di Ferrari 456 “Venice” con carrozzeria tipo famigliare “shooting brake”.

 

HUMMER H1: QUEL MARTELLO INARRESTABILE

 

L’idea poteva apparire quantomeno bizzarra, ma ottenne un notevole successo, per quanto all’interno di una nicchia di mercato. Passare dalla produzione di un veicolo destinato al solo utilizzo militare a una versione di un mezzo 4×4 “inarrestabile” destinato al pubblico civile. Nacque così in casa AM General, nel 1992, il primo Hummer H1 stradale. Il costruttore americano dell’Indiana, che produceva giĂ  l’Hmmwv (“High Mobility Multipurpose Wheeled Vehicle”), noto come “Humvee”, lanciò sul mercato il primo modello civile chiamandolo Hummer H1. La prima serie del fuoristrada montava il propulsore V8 a gasolio da 6,5 litri, con una potenza di 185 Cv e una coppia massima di 798 Nm, e nonostante la massa esagerata pari a 3.429 Kg era in grado di viaggiare a 145 km/h.

Questa prima generazione di HUMMER H1 rimase in produzione fino al 2002, quando il modello venne aggiornato e sul fronte meccanico venne introdotto il motore V8 turbodiesel da 6,6 litri con potenza di 295 Cv.

 

SUBARU IMPREZA GIOIELLO DESTINATO AI TRIONFI NEI RALLY

 

Una vettura a trazione integrale con un Dna decisamente sportivo. Correva l’anno 1992 quando la Casa delle Pleiadi presentava la prima Subaru Impreza, disponibile nelle versioni berlina tre volumi, station wagon oppure coupé, quest’ultima mai approdata in Italia. La prima Subaru Impreza montava un motore boxer da 1,8 litri e 101 Cv di potenza; la gamma venne aggiornata, quindi, con le unità turbo da 2 litri e 211 Cv (versione Wrx), e gli aspirati da 1,6 e 2 litri. L’apparizione della Subaru Impreza , progettata anche tenendo conto delle declinazioni sportive che la vettura avrebbe interpretato, andando a sostituire la precedente Legacy, produsse un immediato riscontro nei rally. Già nella stagione 1993 l’Impreza nell’inconfondibile livrea blu fece capolino nei rally, dove la vettura ottenne i titoli iridati costruttore e piloti nel 1995, con Colin McRae. La prima generazione rimase in produzione fino al 2001.