Roberto Malnati si e’ spento la mattina di ferragosto. I funerali si terranno Lunedi 17 agosto, ore 16, nella chiesa parrocchiale di Malnate.

 

Molto addolorato, lo ricorda cosi il presidente del club Varese Auto Moto Storiche, Angelo De Giorgi.
“E’ stato socio del nostro club VAMS sin dai primi anni ’90: era una bella persona, non parlava molto ma quando lo faceva non parlava a vanvera, saggio e misurato, sempre serio anche negli impegni presi. Era un vero appassionato di motori storici, adorava i veicoli industriali, amava i motori che hanno costruito la mobilità nel Varesotto (dalle moto ai camion), ricordava spesso quelli che usava da giovane. Era uno dei soci sempre presenti il lunedi sera, ai raduni e alle gite fuori porta, negli ultimi tempi l abbiamo visto poco in sede, si è dedicato molto a sua moglie che aveva avuto problemi di salute, ma al telefono si faceva sentire. Ci mancheranno lui e le sue Fiat Topolino Belvedere e Rover TC 2000! Siamo tutti increduli. Ciao caro Roberto, sentiremo la tua mancanza”.

 

Questo il necrologio del club VAMS: “La Presidenza, il Consiglio direttivo, i Commissari tecnici, la Squadra Corse Vams, la Segreteria e i soci del Club Auto Moto Storiche Varese piangono increduli la scomparsa dell’amico fraterno e socio d’antica data Roberto Malnati e si stringono al dolore dei familiari e dei tanti amici che lo hanno amato”.


Tutta colpa di Ben Pon, importatore olandese del Maggiolino Volkswagen. Nel corso di una visita allo stabilimento Volkswagen di Wolfsburg, nell’aprile del 1947, si imbattè nel Plattenwagen, un carrello semovente che il personale dell’impianto aveva costruito per uso interno “decapitando” un Maggiolino scartato dalla produzione. Affascinato dall’idea di associare la robustezza meccanica di un’auto che era già leggendaria alla versatilità di un mezzo più capace, Ben Pon provò a schizzare su un foglio le forme del futuro Transporter. L’idea piacque ai vertici di Volkswagen e nel giro di un anno già erano in test i prototipi del Bulli, il mezzo che ha tenuto a battesimo il concetto stesso di camper.

 

ORIGINE DEL SOPRANNOME BULLI

Il Volkswagen T2 è da tutti chiamato Bulli. Già, ma perché? Bulli è la contrazione di due termini Bus e Lieferwagen (furgone per la consegna di merci). Tra i due termini è stata aggiunta una “l” sia per ragioni fonetiche, sia perché questa consonante permette un’assonanza semantica con un aggettivo tedesco particolarmente calzante per il mezzo in questione, ossia bullig, cioè muscoloso e/o vigoroso. Qualche dirigente Volkswagen, considerata la fama di questo soprannome, pensò di ribattezzare ufficialmente con quest’appellativo il T2. A impedirlo furono le leggi sul copyright: un’azienda che produceva trattori aveva già registrato il nome “Bully” per un suo modello.

 

TRANSPORTER T1 e T2

Per i britannici si chiama VW Panelvan, negli Usa è noto come VW Bus, in Sudafrica come Campervan e in Brasile come Kombi. In Italia lo si è sempre chiamato minibus Volkswagen oppure Westfalia, dal nome del costruttore dell’allestimento camper. Tanti nomi? Sì perché oltre che in Germania, in un mondo che non conosceva ancora il concetto di globalizzazione, a partire dai primi anni Sessanta il Transporter T1 (poi T2 col parabrezza in pezzo unico e i vetri delle porte discendenti) è stato prodotto pure in Brasile, Perù, Sudafrica, Thailandia, Pakistan e Turchia per un totale – almeno per quel che riguarda le prime serie T1-T2 (oggi siamo al T6) su meccanica Maggiolino – di oltre 10 milioni di esemplari. Perché poi stia rinascendo in avveniristici prototipi elettrici a guida autonoma col nome di Bulli è presto spiegato: nel mondo di lingua tedesca “Bulli” è sempre stato il suo nome, contrazione di BUs e LIeferwagen (furgone).

 

UN MITO TENUTO A BATTESIMO DAGLI HIPPY

Il successo autentico, e la consacrazione come icona, giunse col movimento hippy: a fine anni Sessanta migliaia di Bulli di terza mano, riverniciati a colori vivaci e trasformati in camper con grande inventiva, divennero rapidamente il manifesto di un nuovo stile di vita in libertà. Ovviamente a quattro ruote.

Il paradosso è che a proiettare il minibus Volkswagen sul palcoscenico delle icone a quattro ruote non sia stata la versione camper originale. Certo, l’allestimento Campingbus del T1 rappresenta una pietra miliare nella storia del plein air visto che si è trattato del primo mezzo di serie venduto dai concessionari ufficiali e non frutto di adattamenti artigianali. Ma il prezzo elevato ne scoraggiò la diffusione, anche se oggi le star della tv se li contendono all’asta, perfettamente restaurati; un modello del 1963 tre anni fa a Las Vegas è stato battuto a 198mila dollari.

 

60 ANNI DOPO
Cessata la produzione del Bulli in Brasile a dicembre 2013 (nel resto del mondo si era passati a nuovi modelli con carrozzerie più moderne e trazione anteriore), la passione per il minibus Volkswagen non è minimamente calata. Basta una ricerca in rete per scoprire che c’è chi dal 2013 sta usandolo per attraversare tutto il continente americano dal Brasile all’Alaska (kombilife.com) e chi invece pubblica un vero e proprio videotutorial su restauro e trasformazione di un Panelvan del 1955

 

 

I RADUNI IN TUTTA EUROPA

Dopo una faticosa messa a punto, nel 2003 il Bulli “Sofie” è pronto ad affrontare le strade e i raduni di tutta Europa con il suo nuovo proprietario, che lo rende una vera star, prima di decidere di separarsene e cederlo alla divisione veicoli commerciali di Hannover. Un meticoloso restauro lo riporta alle condizioni originali in cui, il 5 agosto del 1950, aveva lasciato la catena di montaggio di Wolfsburg in una splendente carrozzeria azzurro colomba, e Sofie diventa uno dei gioielli della collezione dei veicoli storici Volkswagen (Vwcv: classic vehicles collection), pronto a debuttare nei prossimi eventi, dopo aver spento le sue settanta candeline.

 

 

LA STORIA DEL T1 E POI…

La storia del Transporter inizia nel 1947: un modello destinato a rimanere nella storia e nato quasi per caso come mezzo da lavoro, plasmato attorno le necessità di un utilizzo immediato. Con il T1, Volkswagen creava nel dopoguerra – in modo inconsapevole – un pulmino che avrebbe fatto epoca con una storia molto longeva, dal 1967 con il T2 fino alle generazioni successive del T4, T5 e T6, che passavano dalla tradizionale trazione posteriore e motore a sbalzo sul retrotreno, alla trazione anteriore e motore anteriore. La versione embrionale del Transporter era il “Plattenwagen”, una sorta di autocarro usato dagli operatori dello stabilimento Volkswagen di Wolfsburg per il trasporto della merce. L’idea di farne un modello da commercializzare venne all’ importatore Volkswagen per i Paesi Bassi Ben Pon, che fu in un certo senso quello che Max Hoffman rappresentò per Mercedes e Porsche negli Stati Uniti, una sorta di ispiratore di modelli di successo.

 

L’ESEMPIO DEL MAGGIOLINO  

L’importatore Ben Pon trovò concettualmente molto interessante quel mezzo costruito utilizzando il sistema di trazione del Maggiolino, con motore da 25 Cv montato posteriormente e sopra posizionata la panca del guidatore, separata in modo spartano dalla superficie di carico. Heinrich Nordhoff, ingegnere che ebbe il merito di rilanciare lo stabilimento Volkswagen di Wolfsburg nel dopoguerra, fece partire nel 1948 la costruzione del primo Transporter, nome in codice “Tipo 29”, che venne però ritirato poco dopo, perché il telaio concepito per il Maggiolino non si adattava a questo tipo di veicolo e non aveva sufficiente rigidità torsionale. Fu quindi sviluppata una scocca autoportante molto più robusta rispetto a quella del Maggiolino.

 

QUATTRO CILINDRI 1130cc. POI IL 1500

Le consegne iniziarono nel marzo del 1950. Il T1 montava in origine lo stesso 4 cilindri boxer raffreddato ad aria di 1131 cc da 25 Cv del Maggiolino, di cui seguì tutte le evoluzioni tecniche, comprese le variazioni di cilindrata fino ad arrivare a 1493 cc. Era molto spartano, pratico e maneggevole, ma col passare del tempo venne reso più gradevole nel design e più comodo. Ebbe successo proprio perché era versatile nonostante la sua semplicità, e in breve tempo T1 e T2 divennero i migliori alleati dei lavoratori.

 

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ORA LA SVOLTA ELETTRICA

 

Ora ha un cuore elettrico. Il design è quello del mitico T1 Samba del 1966, con equipaggiamenti moderni e un propulsore da 83 Cv, autonomia di oltre 300 km. Il prezzo? 64.900 euro. Vedremo se confermato.

L’estetica del e-Bulli è quella giustamente del modello originale; i designer si sono limitati ad aggiungere fari e fanali a led e una nuova verniciatura bicolore in arancio e bianco. Anche gli interni sono stati mantenuti nello stile del primo modello: sono state migliorate le finiture, attraverso l’introduzione di materiali come il pellame per i sedili e il pavimento in legno massiccio. Inedita invece la leva del cambio. Il tachimetro è originale ma arricchito da un mini display a due cifre che fornisce informazioni come l’autonomia. La musica è trasmessa da una radio dall’aspetto retrò, ma dotata di tecnologie moderne come il Dab+, il Bluetooth e l’ingresso Usb. Non manca la possibilità di gestire il veicolo da remoto attraverso l’apposita applicazione per smartphone, che consente di visionare alcune informazioni come lo stato della ricarica. Ecco, questa per i ragazzi degli Anni 60 sarebbe stata fantascienza.

 


Il Club Auto Moto Storiche Varese organizza per il nono anno consecutivo la rievocazione storica della mitica SEI GIORNI INTERNAZIONALE DI VARESE che riporta alla memoria l’ International Six Days Varese del settembre 1951. Essa si avvale della collaborazione con il Comune di Varese, del Comune di Angera, della Camera di Commercio di Varese e Varese Sport Commission e del network Varese-Terra-di-Moto.

 

L’evento si svolgerà sabato 19 settembre 2020 e sarà lungo circa 120 km tra laghi, boschi, alture di Valcuvia, Valtravaglia e Valbossa, paesaggi incantevoli, prove d’abilità, concorso d’eleganza ad Angera, in riva al lago Maggiore valorizzando il mix abiti dell’epoca della moto. Partenza e arrivo a Varese. L’iscrizione comprende: caffè d’accoglienza, aperitivo a Cadrezzate, pranzo ad Angera, apericena e premiazione, targa ricordo.

 

All’iscrizione si alleghino due foto del motoveicolo (visione anteriore destro e posteriore sinistro) e copia del bonifico bancario. La domanda d’iscrizione sarà valutata dagli Organizzatori (se c’è il diniego la somma viene restituita).

Tantissimi i premi in palio: ai primi piloti con moto ASI, ai primi 15 con moto non ASI, premi alle moto storiche meglio conservate e restaurate con Certificato Identità ASI, ai piloti più anziani, più giovani, piloti più lontani, nazionali ed esteri. Premi speciali ai club e squadre della stessa Marca che partecipano in numero minimo di 3 piloti.

 

Decalogo

1.    Le iscrizioni si accettano solo online sul sito del club organizzatore VAMS, federato ASI

2.    Prima di procedere alla compilazione del presente FORM scattare due foto del motociclo

3.    Una foto deve ritrarre il motociclo all’anteriore destro, una al posteriore sinistro con targa

4.    Effettuare il bonifico (calcolando l’importo qui sotto) e allegare copia del bonifico in PDF o JPG

5.    Procedere alla compilazione dei vari campi del FORM, attenendosi a dichiarazioni veritiere

6.    Chi soffrisse di eventuali intolleranze alimentari, lo precisi nell’apposito spazio

7.    Per formare squadre di Club o Marca occorre un minimo di tre piloti con la stessa Marca

8.    Accettiamo GRATIS le prime 10 iscrizioni dei soli piloti con moto immatricolate fino al 1940

9.    Riveste notevole importanza l’abbigliamento dei partecipanti in sintonia con la storicità della moto

10. Per evitare furti o danneggiamenti, nel corso delle premiazioni le moto verranno sorvegliate

 

PS. Per le iscrizioni gratuite di moto anteguerra, nello spazio dedicato al bonifico devono allegare la copia del libretto che attesti la costruzione della moto precedente al 1940.

 

 

Costo iscrizioni

Iscrizione GRATIS per le prime 10 adesioni del solo pilota con moto fino al 1940 (nello spazio bonifico devono allegare la copia del libretto che attesti la costruzione moto precedente al 1940)
Costo 50€ (35€ per soci Vams) per moto dal ‘41 al ‘60
Costo 60€ (45€ per soci Vams) per moto dal ’61 al ‘75
Costo 80€ (65€ per soci Vams) per moto dal 1976 fino al 1999 (limite di storicità).
Passeggero: caffè d’accoglienza, aperitivo, pranzo, apericena = 50€

IBAN per bonifico UBI Varese: IT73 Y03 1111 0801 000 0000 59112 (dall’estero codice BIC: BLOPIT22) a favore di Club Auto Moto Storiche Varese – Via Correnti 2 – 21100 Varese

 

Iscrivetevi qui

https://automotostorichevarese.it/vams_event/rievocazione-sei-giorni-motostoriche-2020/

 

INFO: www.automotostorichevarese.comseigiorni@amsv.it – cell.340 80 63 533  o  335 666 84 00


Dopo tanto lavoro al servizio degli associati, di persona e online, arriva ora una pausa di riposo per tutti.

 

Come avviene da anni, la sede del Club Auto Moto Storiche Varese, federato ASI, rimane chiusa per la pausa agostana: ci rivedremo in sede – via Cesare Correnti n.2 a Varese – nella serata di Lunedì 7 settembre 2020, ore 21-23.

 

Buona estate 2020 a tutti: ai soci, alle loro famiglie, agli amici di altri club federati ASI e a chi ha il motore storico nel cuore.


La nuova libreria del club VAMS si arricchisce oggi di un volume inedito: è la monografia di Giuseppe e Massimo Colombo e di Gianluca Cavalca sulla ALFA ROMEO GTV. Al nostro club donata una delle prime copie: è venduta in libreria o su invio personale. Assicuratevi una copia via mail. Ne vale la pena, scrivete a: piualfachemai@gmail.com

 

Anche una volta Giuseppe e Massimo Colombo l’hanno fatta grossa. Con il milanese Gianluca Cavalca, i nostri amici fedelissimi soci club VAMS hanno dato alle stampe un libro su un’automobile simbolo della sportività made-in-ALFA: è la GTV! E lo hanno fatto nel 25° anniversario della presentazione dell’auto sportiva e per il 110° “compleanno” dell’Alfa Romeo.

E’ disponibile in libreria il libro Alfa Romeo Gtv e Spider. “Più Alfa che mai” nel 25° anniversario della presentazione delle due sportive del Biscione e in occasione dei primi 110 anni di vita della Casa automobilistica milanese.
Gli autori – Gianluca Cavalca e i fratelli Massimo e Giuseppe Colombo – hanno realizzato un volume che, arricchito da 300 immagini tra fotografie e tabelle, disegna un ritratto analitico, puntuale, completo dell’ultimo modello – il cosiddetto 916, dalla sigla del progetto – ideato, sviluppato e realizzato negli storici stabilimenti di Arese (Milano).
Gtv e Spider: due vetture nate in un periodo piuttosto travagliato della storia di Alfa Romeo diretta da Fiat, che ha diviso gli alfisti in due vere e proprie fazioni: gli “ante 1986” – anno in cui il brand milanese è passato sotto l’egida del gruppo torinese – e gli entusiasti del “Cuore sportivo”. Da qui l’interrogativo del titolo: Gtv e Spider hanno diritto di essere considerate “più Alfa che mai”?
“La risposta è nel libro – sottolineano gli autori – che andava scritto perché mancava. Quella che con questo libro vogliamo raccontare è una storia bella anche se non a lieto fine. È l’avventura di una macchina di successo che avrebbe potuto essere ancora più grande se solo ci si avesse voluto credere. Ma, sopra ogni cosa, è la storia di un’Alfa purosangue, senza tema di smentite”.
La narrazione di Cavalca e dei fratelli Colombo scivola via senza filtri, attraverso le testimonianze – raccolte in presa diretta – dei protagonisti che, ai vari livelli, hanno contribuito alla messa in strada delle due sportive: dalla progettazione alla produzione, dalla commercializzazione all’assistenza post vendita fino alla prospettiva collezionistica, ormai diventata un fatto concreto. Un volume dunque che affianca, alle oggettive caratteristiche del “manuale” per gli appassionati del modello, le peculiarità del racconto, dell’aneddotica, della sorpresa. Corposo il supporto iconografico, con numerose immagini – come gli scatti di Paolo Maggi della presentazione alla stampa di Portofino – originali e inedite.
Concepito nel 1988, presentato in anteprima al Salone di Parigi nell’ottobre 1994 e ufficialmente al Salone di Ginevra nel marzo 1995, il modello 916 ha avuto l’arduo compito di sostituire due vetture storiche: da una parte la Gtv appunto, assente dalla gamma Alfa Romeo dal 1987; dall’altra dare seguito a una vera e propria icona dell’automobilismo mondiale: il Duetto. Così, il progetto prese forma e divenne l’emblema del “granturismo” Alfa Romeo per ben dieci anni: nelle due versioni coupè e spider, passate attraverso un primo restyling nel 1998 ed un secondo nel 2003, saranno replicate in circa 90.000 esemplari. E forse non tutti sanno che la Gtv è stata l’Alfa Romeo di serie più veloce mai costruita, fino all’arrivo della 8C Competizione.

 

INFO : pagina Facebook “Più Alfa che mai. Il libro” o scrivendo a: “piualfachemai@gmail.com”.


Da un controllo amministrativo si evidenzia che alcuni soci non hanno rinnovato il tesseramento ad ASI/club VAMS per l’anno 2020.

 

Intendiamo con questa nota segnalarvi – nel vostro interesse – che, in caso di incidente con il vostro veicolo storico, alcune Compagnie assicuratrici, nel caso richiedano l’iscrizione ad un club federato ASI, dopo aver verificato la mancata iscrizione all’ASI per il 2020 e ad un club federato come il nostro di Varese, se fosse vostra la responsabilità nel sinistro, risarciranno la controparte e si rivarranno finanziariamente su di voi, intentando azione legale.

 

Se la responsabilità nel sinistro non fosse vostra, ci sarebbero gravi difficoltà nell’ottenere risarcimenti a favore del proprietario di un veicolo certificato ASI ma NON iscritto all’ASI al momento del sinistro.

 

Secondo esperienze pratiche e recenti, il danno che rischiate di subire sarebbe grave. Vi consigliamo di non tardare ad iscrivervi o rinnovare per l’anno 2020.

 

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E’ FACILE ISCRIVERSI O RINNOVARE IL TESSERAMENTO AL CLUB VAMS / ASI.

(pagando con bonifico, carta di credito, bancomat o in contanti)

 

LUNEDI’ sera (ore 21-23) segreteria aperta + presenza dei Commissari Tecnici auto, moto, veicoli civili, agricoli ecc. (entrambi SOLO SU APPUNTAMENTO).

MERCOLEDI’ mattina (ore 10-12) segreteria aperta e MERCOLEDI’ pomeriggio (ore 14-17) segreteria aperta + presenza del Commissario Tecnico auto (entrambi SOLO SU APPUNTAMENTO).

SABATO ultimo di ogni mese (ore 14-16) segreteria aperta + presenza del Commissario Tecnico auto (entrambi SOLO SU APPUNTAMENTO).


NEWSLETTER del 25 giugno 2020

 

Caro socio del club VAMS,

da Lunedì 1° giugno 2020, il nostro Club VAMS ha riaperto la segreteria e i colloqui con i Commissari Tecnici, ma SOLO su prenotazione.

Il Club VAMS è stato ristrutturato e sanificato, abbiamo ricavato spazio nuovi per l’ampia BIBLIOTECA (in foto), e confermato le aperture del Lunedì (ore 21-23), Mercoledì (ore 10-12 e 14-16.30) e ultimo Sabato del mese (ore 14-16). MA SOLO SU PRENOTAZIONE chiamando il cell. 335 – 666.84.00 (in orari diurni)

A proposito di BIBLIOTECA… Se qualche socio volesse donare alla BIBLIOTECA DEL CLUB VAMS libri o monografie del motorismo storico, volumi e collezioni di riviste in buono stato di conservazione può farlo e tutti i soci ne potranno fruire. Prima si prenda contatto con la Presidenza (Angelo De Giorgi ed Enrico Bassani): direzione@automotostorichevarese.com

 

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Ecco il decalogo che deve seguire l’associato al club VAMS, federato ASI:

 

  1. Per rinnovare la tessera Vams / Asi vi consigliamo di procedere online compilando il modulo e consultando il nostro sito web automotostorichevarese.com
  2. Dopo aver versato la quota annuale all’IBAN contenuto nel modulo di adesione che trovate sul sito, spedite via mail il bonifico bancario + modulo personale a segreteria@automotostorichevarese.com
  3. Dopo bonifico ed invio mail, riceverete dalla segreteria la ricevuta del pagamento con la certezza che vi siete associati al club Vams e all’Asi.
  4. Se fosse vostra intenzione procedere al rinnovo del tesseramento per l’anno 2020 in sede, prendere appuntamento al cel 335-6668400 (orari diurni)
  5. SOLO per info dai Commissario Tecnici per certificare veicoli di oltre 20 anni si telefoni per AUTO al Sig.Barbieri (cel. 339 261 8411) e MOTO al sig. Gallazzi (cel. 348 799 0385).
  6. Se voleste far visionare dal Commissario Tecnico di Club il vostro veicolo per ottenere le certificazioni ASI prendete appuntamento al 335-6668400 (orari diurni)
  7. Quando il Certificato di Rilevanza Storica (CRS) è pronto per essere ritirato riceverete dalla segreteria una mail personale o una telefonata per avvisarvi.
  8. Se fosse vostra intenzione ritirare la tessera ASI o ritirare il Certificato di Rilevanza Storica in giacenza, venite pure al club VAMS negli orari d’apertura.
  9. Solo per richieste particolari o per comunicare con i vertici del club VAMS, scrivete a direzione@automotostorichevarese.com
  • In modo rigoroso, richiediamo ai soci che, dopo prenotazione, raggiungono il club VAMS, di farlo SOLO individualmente con mascherine: nella sede del club vi atterrete alle misure di sicurezza impartite dalle autorità competenti, come il distanziamento in ampi e nuovi spazi, con barriere in plexiglass in ambienti sanificati, ecc.

Grazie infinite per la cortese collaborazione.

 

INFO CLUB VAMS  www.automotostorichevarese.comdirezione@automotostorichevarese.comsegreteria@automotostorichevarese.com

 


Carissimi Soci,

il club Varese Auto Moto Storiche riaprirà da Lunedì 1° giugno 2020 con una sede rinnovata: gli ambienti sono stati imbiancati e sanificati, con nuova distribuzione degli spazi che consentirà migliore organizzazione del lavoro. I soci potranno usufruire per le loro ricerche di una nuova grande libreria che custodirà preziosi libri e riviste storiche.

Nel periodo di chiusura la nostra segreteria e i commissari tecnici sono stati disponibili a dare assistenza telefonica ai soci che richiedevano informazioni, tesseramento e rinnovi processati on line.

In questa fase2 post Covid19 sarà POSSIBILE APRIRE LA SEGRETERIA e relazionarsi con i Commissari Tecnici AUTO, MOTO, VEICOLI CIVILI, AGRICOLI, ECC. (solo su prenotazione) rispettando i protocolli previsti dalle normative. Con molte attenzioni, più avanti ritorneremo ad avere la consueta operatività. Per quanto riguarda l‘incontro tra i soci in sala riunioni, presso la sede, dovremo aspettare ancora un po’: le attuali disposizioni ancora non lo permettono.

 

LA SEGRETERIA DEL CLUB RIAPRIRA’ DA LUNEDI 1° GIUGNO 2020 CON LE SEGUENTI REGOLE:

 

ORARIO APERTURA SEDE – SEGRETERIA CLUB VAMS

La sede sarà aperta LUNEDI dalle 21.00 alle 23.00, MERCOLEDI dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 16.30 e l’ultimo SABATO di ogni mese dalle ore 14 alle 16.00.

Si potrà accedere in questi quattro spazi temporali SOLO SU APPUNTAMENTO, CONTATTANDO PRIMA IN ORARIO DIURNO IL NUMERO 335 666.84.00. In mancanza di prenotazione non saremo in grado di fare accedere le persone in segreteria. Le persone avranno accesso solo al locale Segreteria e a quello dei Commissari tecnici. La durata massima degli appuntamenti è di 15 minuti.

 

ACCESSO ALLA SEDE E INFO SUI CRS

Alla nostra sede si deve accedere una persona alla volta (senza nessun accompagnatore), provvisti di guanti e mascherine. All’ingresso dovremo rilevare la temperatura corporea e fornirVi, qualora non li abbiate, dei guanti per proteggervi le mani che potrete igienizzare anche con un gel apposito.

Sempre all’ingresso dovrete firmare una dichiarazione sintetica sul Vostro stato di salute. Sarà necessario attendere il proprio turno fuori dalla sede, facendo attenzione a non creare assembramenti.

Consigliamo di seguire attentamente le indicazioni fornite in fase di prenotazione dell’incontro al fine di avere tutti i documenti necessari e tutte le fotografie ove richieste. Se il socio volesse informazioni in merito ai CRS e volesse parlare al telefono con un Commissario Tecnico contatti n ORARI DIURNI per le AUTO il sig. Barbieri (cel. 339 261 8411) o per le MOTO il sig. Gallazzi (cel. 348 799 0385).

 

RITIRO TESSERE ASI 2020

Il ritiro delle tessere ASI 2020 pervenute al club potrà essere eseguito fuori dalla sede dello stesso, a chiamata vocale da parte del socio ed un incaricato della segreteria periodicamente consegnerà le tessere in giacenza (all’esterno del club), lunedì dopo le ore 21, mercoledì ore 10-12 e ore 14-16.30.

 

VEICOLI DA VISIONARE AI FINI DELLA CERTIFICAZIONE CRS E CERTIFICATO D’IDENTITA’

Sarà possibile fissare SOLO su appuntamento l’incontro con il Commissario Tecnico incaricato. Il luogo previsto è quello del parcheggio della sede del Club VAMS in Via Cesare Correnti n.2 a Varese.

Per la visita tecnica Il veicolo deve essere parcheggiato nel piazzale antistante al club, il socio deve preparare tutta la documentazione richiesta dal CT e lasciarla sul sedile di guida. Il socio deve restare lontano dal veicolo e dal CT almeno 3 metri e deve consentire allo stesso di muoversi liberamente, le porte e i cofani devono essere aperti in modo da evitare che il CT eviti il più possibile il contatto con le superfici dell’auto. Copri tappeti sollevati.

LUNEDI’ : dalle ore 21.30 alle 22.50 verrà visionata una MOTO ogni 20 minuti dal Commissario Tecnico MOTO.

MERCOLEDI: dalle ore 14 alle 16.40 verrà visionata una AUTO ogni 20 minuti dal Commissario Tecnico AUTO.

SABATO: ultimo sabato del mese dalle 14.00 alle 16.00. Verrà visionata una AUTO ogni 20 minuti per commissario.

Ogni visura di auto e moto – dopo aver compilato il libretto in accordo con il Commissario tecnico – può avvenire SOLO su prenotazione da effettuare in orari DIURNI al 335-666.84.00.

 

RITIRO DOCUMENTI

I CRS sarà possibile ritirarli in sede su appuntamento, vi preghiamo di comunicarlo all’atto della prenotazione.

Nella speranza di essere stato chiaro e esaustivo, mi auguro di rivedervi presto ai nostri eventi. Abbiamo tutti la necessità di tornare alla normalità, per questo Vi chiediamo un po’ di pazienza e di seguire scrupolosamente le regole. Solo in questo modo, noi tutti, potremo tornare velocemente alla normalità.

Un affettuoso ringraziamento a tutti i soci del club VAMS per la pazienza e la collaborazione.

 

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DEL CLUB VAMS

Angelo De Giorgi

 

 

INFO CLUB VAMS  www.automotostorichevarese.comdirezione@automotostorichevarese.comsegreteria@automotostorichevarese.com

 


Tra le GT popolari più gradite in Francia ci fu la Talbot – Matra Murena. Qui vi spieghiamo come nacque Talbot  e come si giunse alla nascita della gran turismo tre posti tanto singolare in abitacolo quanto briosa tra le sportive dai costi ragionevoli.

 

Gli anni Settanta furono anni decisivi per lo sviluppo di Case francesi come Peugeot che, in meno di un decennio, con la creazione di PSA, vide quasi triplicare il suo peso sul mercato francese, con importanti riflessi anche su quello internazionale ed in particolare su quello europeo. Si può affermare che fu proprio in quegli anni che si formarono e consolidarono i rapporti di forza tra i maggiori costruttori europei, una situazione che rimase tale per quasi tre decenni.

La Casa del Leone fece quindi un grande balzo all’interno del mercato e l’inizio di tutto si ebbe nel 1976. In quell’anno, poco dopo l’acquisizione di Citroën da parte di  Peugeot (avvenuta nel 1974) e la conseguente nascita di PSA (acronimo di Peugeot Société Anonyme), il presidente di Chrysler Francia, John Day, lanciò a Peugeot un primo tiepido segnale sulla eventuale disponibilità da parte di Chrysler ad avviare una trattativa finalizzata alla cessione dell’intera rete di produzione e vendita facente capo a Chrysler in Europa. L’offerta fu ritenuta interessante e senza perdere tempo partirono subito una serie di negoziati che sfociarono in una proposta di acquisto da parte di Peugeot che però viene ritenuta insufficiente da Chrysler.

In realtà i contatti tra le due aziende non si interruppero, e ciò fu possibile grazie anche ad una serie di accordi legati ad una collaborazione tecnica per lo sviluppo di una piccola vettura da produrre negli Stati Uniti e destinata alla vendita in tutto il nord America. Proprio a seguito di questi contatti, emerse la grave difficoltà finanziaria di Chrysler, e ripartirono i negoziati, ma questa volta con maggiore determinazione da entrambe le parti, anche perché Peugeot temeva un tentativo di nazionalizzazione dei suoi stabilimenti come fortemente sollecitato da una parte politica in Francia.

L’accordo fu trovato su valori complessivi quasi analoghi alla precedente trattativa ma con un mix diverso, perché in tale occasione Peugeot offrì un minor apporto di liquidità e in cambio offrì un maggior numero di proprie azioni. Con l’inserimento all’interno del proprio capitale azionario di una parte consistente in mano ad una azienda americana, fu evidente come il percorso di nazionalizzazione sarebbe stato molto più difficile da percorrere.

Il 10 agosto del 1978 Peugeot chiuse il contratto con Chrysler divenendo a tutti gli effetti un gruppo di dimensioni mondiali con stabilimenti in molti paesi: quell’anno Peugeot poté contare su 80.900 dipendenti e produsse 861.800 veicoli, Citroën contò su 84.100 dipendenti ed una produzione di 903.500 vetture mentre Simca 81.500 dipendenti e 810.000 veicoli.

Rimase però un problema di marketing: come si sarebbero chiamate le vetture prodotte negli stabilimenti Simca? La decisione non fu facile, la scelta cadde sul prestigioso marchio Talbot molto noto in passato sia in Francia che nel Regno Unito per le sue splendide vetture di alta gamma e per i trionfi sui circuiti di tutto il mondo. Il Marchio scomparso ormai da circa vent’anni entrò a far parte dei beni del gruppo PSA, ancor prima della morte del suo fondatore, Anthony Lago.

Mancavano 100 giorni all’ufficializzazione del nuovo Marchio quando un pool di specialisti si chiuse in un anonimo palazzo nel centro di Parigi per mettere a punto tutte le varie fasi operative nel dettaglio. Il 10 luglio del 1979 fu tutto pronto, il cambio di nome diventò una realtà e gradualmente furono smaltiti tutti gli stock di vetture ancora presenti con il vecchio logo e cominciò la produzione delle auto col brand Talbot. Samba, Horizon, Solara, ma anche Tagora, Ranch, Murena, una gamma che trovò un buon successo commerciale anche in Italia.


“E’ scomparso a Bergamo, all’età di 90 anni, Carlo Ubbiali. Nove volte campione del mondo 125 e 250 e otto volte campione italiano con MV Agusta, l’orobico era amatissimo a Varese dove tornava spesso per la rievocazione della nostra Sei Giorni Moto storiche organizzata dal nostra club VAMS. Ubbiali era uno dei nostri mossieri e la sua presenza scatenava un grande entusiasmo. Personificava la passione pura per il motociclismo d’una volta. Siamo tutti molto tristi” queste le parole del presidente del Club Auto Moto Storiche Varese, Angelo De GIorni.

 

Anche Alberto Vaser, attuale coordinatore della Sei Giorni di Varese fissata a metà settembre 2020, aggiunge un ricordo vivo.

“Ubbiali era amatissimo sia a Bergamo sia a Varese e in tutto il mondo che ama veramente il motociclismo : ai concorsi d’eleganza di San Pellegrino Terme era presente come pure alle rievocazioni del Circuito delle Mura di Bergamo alta. Un uomo straordinario e semplice, in gara austuto e velocissimo, sempre leale; ecco perchè piaceva molto al Conte Domenico Agusta, grande capo del Reparto Corse di Cascina Costa di Samarate”.

 

In carriera era celeberrimo per essere la “Volpe”: solitamente passava oltre metà gara a studiare l’avversario e i suoi punti deboli, per poi attaccare nelle fasi finali o accontentarsi di un buon piazzamento, più attento alla classifica del campionato che alla singola vittoria. Per questa sua condotta, il pubblico e la stampa gli avevano assegnato il nomignolo “la volpe”, mentre nell’ambiente era chiamato “il cinesino”, per la sua piccola statura, la corporatura minuta e gli occhi a mandorla”.