L’edizione n.29 della Coppa dei Tre Laghi e Varese Campo dei Fiori di auto storiche si farà: da fine giugno la nuova data è quella di domenica 11 ottobre 2020. Dopo un lungo e proficuo lavoro di contatti tra Asi, Comune di Varese, Provincia e Regione Lombardia, confermata la classica del motorismo storico valevole per le serie tricolori a crono meccanici ed elettronici. L’evento si colloca poco prima della celebre 1000 Miglia storica.

 

Varese, 22 maggio 2020 – C’è grande soddisfazione nell’ambiente del motorismo storico lombardo e, in particolare, varesino. Dopo un lungo lavoro di contatti con gli Enti locali e l’Asi e in linea con le disposizioni governative nella lotta contro il Covid-19, il Club Auto Moto Storiche Varese è lieto di annunciare che l’edizione 2020 della XXIX Coppa dei Tre Laghi e Varese – Campo dei Fiori si svolgerà quest’anno regolarmente: non più nella data programmata del 26-27-28 giugno, bensì d’autunno, esattamente domenica 11 ottobre 2020.

Come le fu riconosciuto ad inizio stagione, anche quest’anno la “Varese-Campo dei Fiori” sarà valida sia per il campionato tricolore cronometri meccanici sia per quello a crono liberi, elettronici.

Pur di tipologia ed impegno molto differente, la varesina Coppa dei Tre Laghi segue parallelamente il destino della Mille Miglia storica: programmata inizialmente a primavera, la celeberrima rievocazione bresciana è stata rinviata al 22-25 ottobre 2020. Come è avvenuto più volte nel passato per manifestazioni bergamasche e brianzole pre-Mille Miglia, quest’anno l’evento varesino di ottobre potrà fungere da allenamento in preparazione della Freccia Rossa per equipaggi italiani e stranieri.

Il Club Auto Moto Storiche Varese, federato ASI, ha seguito con apprensione l’evoluzione della situazione locale, regionale, italiana ed internazionale in merito al virus Covid-19 ed è rimasto costantemente in contatto con Regione Lombardia, Camera di Commercio di Varese e Comune di Varese, quest’ultimo co-organizzatore e patrocinatore da anni dell’evento storico tra i più prestigiosi del panorama nazionale.

Ora è febbrile l’opera di contatto del club organizzatore VAMS e dello staff tecnico-sportivo di Gleo con tutti i Comuni del Varesotto coinvolti nella Coppa dei Tre Laghi 2020 e le autorità del territorio per formulare un programma dell’evento di grande spessore storico e culturale. E in occasione del 60esimo anniversario dell’ultima edizione velocistica Varese-Campo dei Fiori (si effettuò nell’anno 1960) sono allo studio iniziative rievocative di particolare significato ma nel massimo rispetto delle disposizioni governative relative al distanziamento sociale e salute pubblica. Il club VAMS adotterà le necessarie misure e decisioni in conformità con le disposizioni delle Autorità locali e nazionali e l’evento di ottobre si svolgerà con il consueto impegno organizzativo, sempre che le circostanze sanitarie e logistiche lo permetteranno.

Il desiderio è di celebrare storia e passione per il motorismo d’epoca e suscitare il vivo interesse sia dei possessori di auto storiche da collezione sia dei club italiani e stranieri che potranno partecipare all’evento che tende a promuovere le eccellenze ambientali e turistiche di Varese e della provincia dei sette laghi.

 

INFO CLUB VAMS  www.automotostorichevarese.comdirezione@automotostorichevarese.com

INFO EVENTO www.varesecampodeifiori.comcoppadeitrelaghi@varesecampodeifiori.com – tel. 0332.26.34.92 – cel. 335-45.73.74

 


Il DPCM del 26 aprile ha stabilito che da oggi, lunedì 4 maggio, possono riaprire anche molte attività connesse al settore del motorismo storico: dalla fabbricazione di articoli in gomma, plastica e metallo alle officine di riparazione; dal commercio di autoveicoli alle segreterie delle associazioni. Una ripartenza molto attesa, perché il sistema automotive è stato duramente colpito dall’emergenza Covid-19 e dal conseguente “lockdown” che dal 9 marzo ha bloccato l’intera filiera. Il motorismo storico rientra in questo comparto con una sua specifica nicchia, che in Italia vale 2,2 miliardi di euro all’anno di indotto economico e che rappresenta, insieme all’alta moda e all’enogastronomia di qualità, una delle eccellenze italiane più apprezzate nel mondo.

L’Automotoclub Storico Italiano ha stimato che, in questi primi mesi del 2020, il settore abbia perso oltre mezzo miliardo di euro di giro d’affari. Il 75% di questo valore – pari a 375 milioni di euro – si riferisce agli operatori del settore come artigiani, commercianti, micro e piccole imprese che si occupano di gestione, manutenzione, restauro e produzione di parti specifiche per i veicoli storici: attività che in regime di “lockdown” hanno ridotto del 70% la loro operatività.
Oltre alla chiusura delle attività si è registrato l’annullamento di tutte le manifestazioni e degli eventi associativi e ricreativi di ogni tipologia – dai raduni di club ai saloni – con ulteriori ricadute negative sull’economia ad essi collegata. Questa rappresenta il restante 25% dell’indotto complessivo generato ogni anno dal motorismo storico, con altri 125 milioni di euro che avrebbero alimentano, in particolare, il comparto turistico.
Se solo una minima parte di operatori del settore ha potuto proseguire nella propria attività durante il “lockdown” (ad esempio le officine e i laboratori artigianali connessi ai domicili dei rispettivi titolari, o il commercio online), molti altri hanno dovuto arrendersi: le compravendite di veicoli storici, ad esempio, hanno subìto un arresto pressoché totale.

“Tante famiglie italiane – sottolinea il presidente dell’Automotoclub Storico Italiano, Alberto Scuro – vivono di motorismo storico grazie ad attività che operano nel settore, spesso altamente specializzate e tramandate di generazione in generazione. Molte di queste hanno clientela straniera, che si affida al nostro know-how per mantenere in efficienza i propri veicoli storici. Finalmente, con il DPCM del 26 aprile si fa un primo, essenziale passo verso la ripresa: riaprono molte attività e anche le segreterie dei nostri Club federati torneranno ad essere operative rispettando le regole che le autorità competenti hanno fissato. Dovremo aspettare ancora molto tempo per poter tornare a condividere la nostra passione in eventi aggregativi, ma nel frattempo è importante riavviare il motore economico del comparto che permette la sussistenza di migliaia di persone.”


Anno 2020: Fiat Panda compie 40 anni e festeggia continuando ad essere l’auto più venduta in Italia. Presentata ufficialmente il 29 febbraio del 1980 nei giardini del Quirinale alla presenza di Sandro Pertini, la prima generazione segnò una vera e propria rivoluzione nel mondo delle utilitarie grazie alla matita di Giorgetto Giugiaro che disegnò una vettura con soluzioni rivoluzionarie per l’epoca e pensate per garantire massima praticità e costi contenuti.

 

Fiat Panda, l’auto rivoluzionaria
Come nacque la prima Panda? La Fiat chiese di sviluppare un “contenitore” più che un’automobile, capace di essere robusta, giovane, accessibile, senza compromessi. Un’automobile per padri, figli e nonni… per tutta la famiglia. Giorgetto Giugiaro la progettò durante le vacanze in Sardegna e realizzò una vettura realmente rivoluzionare. Basti pensare ai cristalli piatti, le fasce laterali in plastica, la panca posteriore a sdraio/amaca con una tela tenuta in tensione da due tubi, stesso concetto che venne ripreso sulla plancia con lo stile distintivo a marsupio. Gli interni erano facilmente configurabili fino a trasformarsi in un letto.

 

Ben 40 anni di successi e primati
In 40 anni di carriera Fiat Panda ha ottenuto un lunga serie di primati e successi, come diventare nel 1983 la prima citycar 4×4 con il sistema di trazione integrale realizzato da Steyr-Puch, lo stesso fornitore della Mercedes Classe G. Nel 1986 è la prima compatta a montare un motore diesel, mentre nel 1990 diventa la prima citycar elettrica di produzione su larga scala con il debutto della Panda Elettra. Nel 2004, con la seconda generazione, vince il premio di Auto dell’Anno ed è la prima citycar a scalare l’Everest. Nel 2005 con la Panda Cross diventa il primo city suv e nel 2006 porta l’alimentazione a metano nel segmento. Nello stesso anno è la prima auto ad essere venduta solo sul web, con la serie speciale Monster. Nel 2012 è la prima citycar 4×4 con Hill Descent Control e nel 2017 è la prima compatta a tagliare il traguardo della Dakar

 

Fiat Panda, la seconda e terza generazione
Se oggi stiamo festeggiando i 40 anni della Panda, lo dobbiamo anche alla Renault. Infatti con la seconda generazione, Fiat aveva deciso di abbandonare il nome Panda per chiamarla Gingo, ma i francesi si opposero perché troppo simile a Twingo. La seconda generazione è stata quella più internazionale, che ha vinto il Premio Auto dell’Anno nel 2004 e che ha segnato il record di vendite per il modello in un solo anno con più di 290.000 unità nel 2009. La terza generazione è stata l’auto più venduta in Italia sin dal lancio, la citycar più venduta in Europa per due anni consecutivi, e ha ulteriormente esteso il concetto di city-suv con l’introduzione della City Cross nel 2017.

 

La genialità del Progetto Panda

La premiata Ditta Giugiaro, orfana della loro storica Italdesign, oggi allestisce spettacolari pezzi unici firmati GFG (Giorgetto e Fabrizio Giugiaro): un marchio di enorme prestigio e suggestione.

Affermiamo tutto questo in ragione della genialità di questo progetto, un vero e proprio capolavoro, che, dopo decenni, riesce finalmente a far capire ai Dirigenti Fiat che il concetto di utilitaria può prescindere da dimensioni claustrofobiche e fornire un grado di sicurezza passiva almeno decente; un concetto che può senz’altro definirsi ‘alla francese’, riferendosi alle utilitarie Renault e Citroën dell’epoca, ma declinato in maniera assolutamente personale ed innovativa, tanto da meritare il premio ‘Compasso d’Oro’ nel 1981

 

Panda 30 per collezionisti-puristi, la 45 più brillante con il 4 cilindri della “127”

Nulla di lei rimandava, infatti, alla inquietante, anche se in gran parte apparente, fragilità delle ondeggianti concorrenti transalpine con le loro lamierine tanto estese quanto inconsistenti. Abitabile ma compatta ed estremamente razionale, oltre che economica da costruirsi, essa mostrava un abitacolo studiato senza preconcetti così da fornire varie soluzioni di trasporto (inedita, al proposito, la posizione ‘culla’ del divanetto posteriore) e una facilità di pulizia rimasta insuperata.
Presentata esattamente quaranta anni fa al Salone di Ginevra del 1980, veniva offerta nelle due versioni ’30 e ’45’ (dalle rispettive potenze) con due motorizzazioni dal carattere molto diverso: per la ’30’ un bicilindrico da 0,65 litri raffreddato ad aria preso dalla Fiat 126 e per la ’45’ il quattro cilindri raffreddato ad acqua della Fiat 127; grazie alla leggerezza di tutto l’insieme le prestazioni erano sufficienti per la prima, anche in viaggi piuttosto lunghi, e addirittura brillanti per la seconda.

L’accoglienza fu strepitosa e nei due mesi successivi alla presentazione le prenotazioni furono settantamila con decisa preminenza della bicilindrica che offriva un pacchetto di cui evidentemente il mercato italiano sentiva il bisogno; la comprarono tutti: studenti, signore, agricoltori, professionisti alla ricerca di una servizievole seconda auto.

 

Successo clamoroso, la gamma si amplia, dal 1981 in poi

Fatalmente, però, l’allargarsi a 360 gradi della clientela portò alla necessità di ampliare la gamma con versioni più rifinite: si iniziò nel Settembre 1981 con il tetto apribile in due sezioni per poi, tra la fine del 1982 e l’inizio del 1983, offrire la Panda Super, un primo piccolo ‘tradimento’ della purezza iniziale; sedili meno spartani e brutta calandra in plastica nera con il nuovo logo Fiat a barre inclinate accompagnarono l’unica modifica veramente utile: la quinta marcia per la 45.
Anno indimenticabile, per la Panda, il 1984 quando si festeggia il milionesimo esemplare costruito e viene lanciata la versione a trazione integrale inseribile sviluppata dalla Steyr-Puch motorizzata con il 965 cc da 48 CV della Autobianchi A112 Elite: un altro successo clamoroso ancora una volta ottenuto grazie all’offerta di funzionalità fuori del comune.

 

1986, scompare dal mercato la “30”, oggi attrazione dei collezionisti
Nel 1986 il bicilindrico va in pensione e, con il muso delle Super ereditato da tutte, debuttano i motori Fire da 0.75 litri e da un litro oltre al 1,3 Diesel della 127; nuove anche le sospensioni posteriori che abbandonano le balestre semi ellittiche per un nuovo ponte con molle elicoidali denominato ‘Omega’ dalla sua forma.

Da questo momento in poi diventa impossibile, in questa sede, seguire tutte le evoluzioni che interessarono questo storico modello che rimase in produzione fino al 2003 totalizzando quasi quattro milioni e mezzo di esemplari; ci pare corretto segnalare comunque l’introduzione della versione automatica ‘Selecta’ nell’Ottobre 1990 e la Elettra, con motore elettrico, prodotta dal 1990 al 1998 ma che non ottenne il successo sperato. Vista la particolarità, nonostante ne siano state prodotti e venduti molti esemplari, la Panda 30 è entrata nell’orbita dei cultori delle city car di tradizione, del collezionismo low cost, naturalmente per quegli esemplari conservati con massima cura e rispetto dell’originalità.

 

L’evoluzione moderna della specie
Oggi la Fiat Panda è stata riscoperta dai collezionisti essenzialmente in due forme: le prime serie con ancora il frontale metallico e in versione 650 di Panda 30 e le 4X4 in tutte le sue incarnazioni: standard, Nuova Panda 4X4 del 1985, Sisley del 1987, Country Club del 1997, Trekking del 1998 e Climbing del 2001; preferenze senz’altro condivisibili in quanto non crediamo che altre versioni della Panda possano, in futuro, avere rilevanza collezionistica.

Per quelle citate è corretto spendere anche fino a cinquemila euro per esemplari molto in ordine di 4X4, che possono diventare anche ottime compagne di vita quotidiana specialmente per chi abita in montagna, mentre le prime serie sono reperibili quasi esclusivamente quali progetti di restauro: operazione abbastanza facile ma che porta l’esborso complessivo oltre il loro teorico valore attuale; ci pare tuttavia, viste le cifre in gioco, che ne possa ugualmente valere la pena data la caratura storica di questa simpaticissima automobile, in grado di assicurarne sicuramente il futuro apprezzamento.

 

 

FIAT PANDA, LE SERIE SPECIALI

-L’iconica Panda 4×4 Sisley
-La Panda Italia 90 per la celebrazione dei mondiali italiani
-La Panda Sergio Tacchini
-La panda Top Ten
-La Panda Young
-La Panda Glam
-La Panda Alessi
-La Panda Monster in collaborazione con Ducati
-La Panda Mamy
-La Panda Adventure
-La Panda 4×4 Antartica per celebrare i 30 anni
-La Panda K-Way
-L’esemplare unico Kung Fu Panda
-La Pandazzurri per celebrare la partnership con la FIGC
-La Panda Waze
-La Panda Trussardi

 


Cari associati del club VAMS, Varese Auto Moto Storiche,

vi lanciamo una simpatica iniziativa da realizzare da casa o dal proprio cellulare in attesa di rivederci presto.

Domenica 10 maggio 2020, in collaborazione con il Club ASI Amici Veicoli Storici Valli di Lanzo (Torino), partecipiamo al raduno VIRTUALE di auto e moto storiche a Varese e tra le bellezze della provincia dei sette laghi.

L’idea è venuta a Bruno Togliatto, presidente del club di Lanzo (Torino) e non appena sarà possibile ci inviterà nelle sue meravigliose valli di Lanzo, nell’alto Torinese.

Il raduno di Varese si terrà domenica 10 maggio 2020, è aperto a coloro che possiedono auto o moto storiche immatricolate prima dell’anno 2000 (compreso).

L’iscrizione è gratuita ed è sufficiente inviare una foto digitale della vostra auto o moto storica. Ideale se accanto al veicolo storico sia ritratto anche il proprietario. Decidete voi.

Ovviamente dovete precisare nella mail il vostro Nome/Cognome, Città Residenza, Marca/Modello, Anno immatricolazione e l’oggetto della mail: Raduno di Varese.

 

Mail di destinazione è quella del sig. Bruno Togliatto :  bruno4928@alice.it

 

Il Club storico Valli di Lanzo (Torino) preparerà per ogni auto e moto storica le schede personalizzate.

Domenica 10 maggio 2020 sulla pagina FACEBOOK del club torinese  – www.facebook.com/avsvl.it/ – avverrà il raduno con auto e moto immerse nel video, foto e luoghi storici del Varesotto.

 

IN PALIO PER I PARTECIPANTI OSPITI DALLA LOMBARDIA CI SONO GHIOTTI PREMI A SORPRESA…

 

Per INFO si guardi il sito del ns. club VAMS: www.automotostorichevarese.com o tel. 335-6668400.


Tempo di quarantena e di pausa forzata per la stragrande maggioranza di noi, costretti a casa e lontano dalla propria auto, ferma in garage o parcheggiata al sicuro, Ma cosa conviene fare per ritrovare la macchina in buona salute una volta finito il periodo di emergenza sanitaria? Ecco alcuni consigli utili ai soci del nostro Club Auto Moto Storiche Varese e agli amici e parenti.

 

PARCHEGGIARE – Parcheggiare lontano dagli alberi. Se avete parcheggiato in piano, non tirare il freno a mano e mettete alle gomme dei fermi. Molto adatti a lunghe fermate sono quegli oggetti appositi di plastica che permettono alle gomme di essere accolte su una superficie curvilinea che non facilita la deformazione della gomma. E’ sempre bene non appoggiare mai la valvola della gomma in posizione schiacciata al suolo. E periodicamente è bene muovere l’auto anche di pochi centimetri.

 

PULIZIA E COPERTURA – Prima di coprire l’automobile con un telo apposito e studiato nei materiali e nelle forme proprio per la vostra auto, prendetevi cura della sua pulizia, utilizzando prodotti studiati per le carrozzerie, interno in plastica, tessuti, rivestimenti, cromature, modanature, ecc.  Foglie, resine, sporco vecchio o mal rimosso sono inconvenienti che danneggiano carrozzeria e superfici vetrate.

 

CONTRO IL SOLE – Se non utilizzate un telo di copertura auto, per evitare che la luce diretta del sole rovini plancia e sedili, meglio usare il caro vecchio parasole. Se manca, basta un lenzuolo piegato, un vecchio asciugamano da mare possono essere validi sostituti su plancia, comandi, sedili, contro il sole.

 

NO AL FRENO A MANO TIRATO – Sempre sul tema parcheggiare, meglio lasciare inserita una marcia bassa – meglio la prima o la retromarcia – ma senza tirare il freno a mano. Questo, agendo meccanicamente sui tamburi (o sui dischi), lasciato in funzione per molto tempo, potrebbe bloccarsi, restando attaccato anche una volta abbassata la leva e rovinando il sistema frenante una volta che si deciderà di ripartire.

 

GOMME – Prima di lasciare ferma l’auto a lungo è sempre bene pulire e gonfiare le gomme ad una pressione superiore del 30-40% rispetto a quella raccomandata dalla Casa costruttrice. La prima cosa da fare nel momento in cui ci si appresterà a rimettere in moto l’auto è ovviamente controllarne la pressione pneumatici e riportarli alla pressione raccomandata. Le pressioni corrette si trovano nel libretto di uso/manutenzione di ogni auto.

 

BATTERIAStaccare la batteria o lasciarla attaccata anche in caso di mancato utilizzo dell’auto? Ci sono diverse scuole di pensiero. Molti tecnici raccomandano di non staccarla mai, mettendo in moto l’auto ogni quindici giorni, soprattutto se l’auto è recente; il distacco batteria potrebbe causare danni alla centralina. Se decidete di staccare la batteria, ricordatevi due cose: se è dotata di centralina elettronica, recuperate prima il codice dell’autoradio, in modo da non ritrovarsi con il sistema resettato. Poi valutate il rischio di disinserire (staccando la batteria questo accade) sia le centraline (che comandano chiusura centralizzata, finestrini elettrici, apertura a pulsante) sia l’antifurto. Per auto storiche senza centralina staccate pure la batteria, ma ricaricatela prima del riavvio, dopo mesi di mancato funzionamento.

 

SANIFICAZIONE – Della corretta pulizia dell’abitacolo dell’auto abbiamo raccolto alcuni consigli utili in una newsletter che diffonderemo nei prossimi giorni sul nostro sito del club VAMS e sui social ad esso legati.


 

Cari soci del club VAMS, cari amici amanti dei veicoli storici,
come forse già sapete le previsioni delle proroghe previste dal decreto Cura Italia toccano anche i mezzi storici e la scadenza delle relative revisioni periodiche.
A seguito dell’emergenza Coronavirus il Ministero dei Trasporti ha infatti disposto l’autorizzazione fino al 31 ottobre 2020 alla circolazione dei mezzi da sottoporre entro il 31 luglio 2020 alle verifiche tecniche obbligatorie e periodiche.
Il decreto è diventato legge dopo la firma del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e le previsioni sono già operative senza la necessità di apporre indicazioni sui documenti di circolazione.

In particolare l’autorizzazione riguarda:
– la revisione di tutti i veicoli soggetti all’obbligo;
– la revisione dei veicoli già sottoposti ma con esito “ripetere”, a condizione che siano state sanate le irregolarità riscontrate;
– la visita e prova ai sensi dell’art. 75 CdS;
– la visita e prova ai sensi dell’art. 78 CdS 4.1;
– la sostituzione delle bombole del GPL aventi scadenza dall’1.2.2020.

“In questo momento gli organici della Motorizzazione sono ancora limitati e il personale sta lavorando in smart working – ci hanno spiegato dal Ministero dei Trasporti – dunque prendiamo appuntamenti telefonici per la pratiche più urgenti o per le verifiche tecniche dei mezzi che devono andare all’estero piuttosto che per le pratiche di immatricolazione o collaudo urgenti, mentre gli esami delle patenti sono tutti sospesi sino a data da definirsi. Prevediamo a maggio il rientro ad una situazione di normalità, ma in attesa si sappia che gli uffici saranno in grado di affrontare i vari casi dando sempre una risposta agli utenti. Per qualunque questione non possiamo quindi che chiedere di rivolgersi direttamente agli uffici locali territoriali”.

 

www.automotostorichevarese.com – segreteria@automotostorichevarese.com


NEWSLETTER DEL 15 APRILE 2020

 

Comunicazione ai soci del VAMS in materia di BOLLI AUTO 2020.

Esenzione totale (se possiedi il CRS) oppure rinvio pagamenti al 30 giugno 2020.

 

Caro Associato al club VAMS,

 

non vediamo l’ora che i provvedimenti di chiusura della nostra sede e di “distanziamento sociale” – presi sulla base di decreti del Governo, dalla Regione Lombardia e dal Comune di Varese – vengano superati e si possa tornare a rivederci presto al club VAMS, federato ASI.

Saremo solleciti nel comunicarti la riapertura  della sede con un apposito avviso. Nel frattempo sotto indichiamo i numeri di contatto sia della segreteria sia dei Commissari tecnici auto e moto.

 

Oggi intendiamo approfondire la tematica dei BOLLI AUTO e ricordati che:

 

–          ESENZIONE BOLLI AUTO / MOTO STORICHE : Per l’anno 2020 la Regione ha confermato per i residenti in Lombardia l‘esenzione totale dal bollo di auto e moto storiche (dai 20 ai 30 anni dalla prima immatricolazione), purchè i veicoli siano in possesso del Certificato di Rilevanza Storica CRS o Attestato di datazione e Storicità (se ottenuto prima del 2010). Per auto e moto di oltre 30 anni, come avviene da anni, nulla è dovuto per il bollo.

 

Per coloro che invece devono versare BOLLI AUTO o MOTO la delibera regionale n. 2965 del 23 marzo 2020 prevede la sospensione dei versamenti dei tributi regionali: Bollo Auto, Ecotassa e Tassa sulle Concessioni per i soggetti che hanno domicilio fiscale, sede legale o sede operativa nel territorio della regione Lombardia.

 

In particolare è prevista la sospensione:

 

–          degli adempimenti tributari e dei termini dei versamenti con scadenza nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 maggio 2020, purché vengano effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione entro il 30 giugno 2020.

 

–          della riscossione della tassa auto in domiciliazione bancaria. I versamenti in scadenza nei mesi di marzo, aprile e maggio saranno addebitati, sull’IBAN indicato sul mandato, il 30 giugno 2020. La riduzione del 15% sarà comunque garantita;

 

–          della riscossione della rate in scadenza tra il 31 marzo 2020 e il 31 maggio 2020 dei debiti tributari senza che il contribuente incorra nella decadenza automatica della rateizzazione stessa e purché proceda al pagamento delle rate residue, con cadenza mensile, a decorrere dal 30 giugno 2020. Tale disposizione si applica anche al concessionario Publiservizi Srl per le rateizzazioni in essere.

 

Resta comunque aperta la possibilità di pagamento per tutti quei contribuenti che volessero assolvere all’obbligo tributario alle scadenze previste.

 

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https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioServizio/servizi-e-informazioni/Cittadini/tributi-e-canoni/Bollo-auto/agevolazioni/esenzione-veicoli-storici/esenzione-veicoli-storici


E’ accaduto un mese fa ma gli echi ed i ricordi brillano ancora: per la sesta volta il nostro portacolori della Squadra Corse VAMS, Andrea Palumbo, ha preso parte al Trofeo Bettega, una classica della regolarità del Triveneto, divenuta ormai così celebre da ritagliarsi la nomea (in chiave 2021 con le prove a media) di diventare il Montecarlo storico di casa nostra.

Stavolta il cantellese Andrea Palumbo si è avvalso come navigatore dell’amico Fabio Saresini, mentre precedentemente lo aveva navigato Mara Biàdico e l’amico di Andrea che con lui aveva preparato la Fiat 127 900 azzurra, Mauro Saresini tecnico stimato di Vedano Olona.

L’esperienza 2020 si è rivelata vincente per Palumbo, alla luce dei tempi fatti segnare e del continuo progredire lungo l’arco della competizione su neve, ghiaccio, pietraie sterrate. Alla fine a pochi decimi dal terzo assoluto, un quarto assoluto al sesto Trofeo Bettega per Palumbo da incorniciare, a dimostrazione di come tra l’alfiere della Squadra Corse VAMS (diretta da Gianfranco Crippa e Pier Guenzi) e la classica di marzo della regolarità nel Triveneto corra ottimo sangue ed una passione incontenibile. 


 

In un’immagine una lunga storia di Uomini e Moto. E’ la partenza della Sei Giorni motostoriche di Varese 2019, rievocazione della gloriosa edizione del 1951. E davanti all’arco Mera di Corso Matteotti a Varese ecco un mossiere d’eccezione: da Chicago è giunto nella Città giardino Jeff Smith, due volte campione del mondo motocross 1964-1965 con moto BSA e nel settembre 1951 vincitore della medaglia d’oro nell’International Six Days di Varese con Norton 500.

Il britannico Smith dà il via all’edizione 2019 ed attorno a lui il presidente del club VAMS, Angelo De Giorgi, sulla Sunbeam 350 dell’anno 1927, affiancato dal n.2 il pilota Antonio Castiglioni con la MotoGuzzi GT16 500 del 1931. E avanti a loro sorride la presidente del network Varese-Terra-di_Moto, Annalisa Mentasti che collabora attivamente con il club VAMS per numerosi eventi.
L’edizione 2020 è programmata per sabato 19 settembre e il direttore dell’evento, Alberto Vaser, con il consiglio direttivo del club VAMS federato ASI stanno preparando l’appuntamento con cura.

L’evento negli ultimi anni ha fatto sempre registrare una grande affluenza di collezionisti, piloti, motoclub, restauratori, dal varesotto, ma anche da numerose regioni d’Italia e dall’estero.

Il successo del 2019, ben testimoniato dalla folla in Corso Matteotti a Varese grazie al Comune locale, al concorso d’eleganza sul lungolago di Bellagio e dalla premiazione applauditissima in Camera di Commercio a Varese sono esempi da seguire, passione e pietre miliari da coltivare.


Siamo certi che presto, molto presto, torneremo a riaprire la nostra sede varesina al servizio dei soci del club VAMS/Asi, tutelando la sicurezza di tutti, ma liberando a briglie sciolte la Passione per la Cultura del Motorismo Storico con eventi che promuovono la vita associativa e le eccellenze del nostro Territorio. Appena ci sarà consentito, vi daremo cenno di riapertura via mail, sms, sul ns. sito web e social.

 

Il Club Auto Moto Storiche Varese, federato ASI, crede fermamente che Passione e Cultura del motorismo storico, oltre alla promozione del Territorio, siano elementi propagatrici di valori senza tempo, importanti nei momenti di difficoltà come quelli che stiamo vivendo. Nella speranza di potervi accogliere presto nella sede del CLUB VAMS e in uno degli eventi organizzati, porgiamo a tutti gli associati al club Vams e ai vostri cari i più affettuosi AUGURI di BUONA PASQUA 2020.

 

AUGURI dal Consiglio direttivo club VAMS, la Segreteria, i Commissari tecnici di club, la Squadra Corse VAMS e dall’Ufficio Stampa.